De gustibus non est disputandum (ovvero del coraggio di avere un’opinione)

Non si possono giudicare i gusti altrui. Questo è quello che continuiamo a sentirci ripetere sin dalla notte dei tempi, ma ci crediamo davvero? Ci ho pensato tanto, a lungo. Ancora ci penso, soprattutto quando scorro la bacheca di Facebook. Facebook è una miniera di giudizi che volano e rimbalzano da un profilo all’altro. Ti piace quello scrittore? Non capisci un cazzo. Ti è piaciuto quel film? Non capisci un cazzo reloaded. Quello che penso è che a volte può anche piacerci qualcosa che fa schifo. Così, per sfizio. Non per questo saremo meno intellettuali di tutti quegli altri a cui piacciono sempre le cose giuste.

Leggi tutto “De gustibus non est disputandum (ovvero del coraggio di avere un’opinione)”

Occasioni perdute: la bellezza segreta del momento mancato

occasioni

Le occasioni perdute. Ho sempre dedicato moltissimo tempo della mia vita a questo pensiero. Le sliding doors, i sì e no. Le cose che sarebbero potute essere e non sono state. Per tutti i miei venticinque anni di vita (non sono tanti, ma sono qualcosa) ci ho pensato. E mi sono tormentata per riuscire sempre a cogliere al volo l’occasione migliore. Il che va bene, per carità. Eppure, da un po’ di tempo a questa parte, ho iniziato a vedere le cose diversamente. Ovvero: e se non fosse poi così terribile perdere un’occasione? E se la perdita dell’occasione migliore ci portasse comunque a un’altra occasione? Che magari non sarà supercalifragilistica come la prima, ma pur sempre un’occasione. La migliore in quel momento.

Leggi tutto “Occasioni perdute: la bellezza segreta del momento mancato”

[VIDEO] Le ragazze che leggono e l’amore

L’amore, per le ragazze che leggono, non è mica normale come per tutti gli altri. Le ragazze che leggono cercano l’avventura, il Mr Darcy della situazione, il Mr Grey, Edward Cullen. Io, personalmente, cercherei Ron Winsley, ma credo sia la mia vena irlandese a parlare per me. Comunque sia, le ragazze che leggono hanno uno strano modo di rapportarsi all’amore. E ora vi spiego perché…

P.S. Non dimenticate di iscrivervi al canale!

Leggi tutto “[VIDEO] Le ragazze che leggono e l’amore”

Oprah Winfrey: 6 lezioni di vita

Oprah Winfrey, classe 1954, è uno dei miei personali modelli di vita. Nata da una famiglia umile del Mississippi, cresciuta con una storia di abusi alle spalle, è diventata la donna che tutti conosciamo per la sua filantropia e per il celebre show che porta il suo nome. Da qualche tempo ho iniziato a documentarmi su di lei, a leggere biografie e memoir, e ho selezionato sei lezioni di vita che, a mio parere, Oprah potrebbe offrire a tutti noi. Perché avere dei modelli non significa imitarli pedissequamente. Significa piuttosto cogliere il meglio per fabbricarsi la propria strada nel mondo.

Leggi tutto “Oprah Winfrey: 6 lezioni di vita”

Diario: 9 agosto 2017

Diario: 9 agosto 2017

We can’t become what we need to be by remaining what we are. (Oprah Winfrey)

E così, mancano 21 giorni. Tra 21 giorni sarò su un pullman per Roma, con la mia valigia arancione da venti chili, e il giorno dopo sarò su un aereo per Dublino. Non è propriamente paura, quella che sento. Forse somiglia di più a quel dispiacere sordo che provai a Aix-en-Provence quando arrivai di domenica pomeriggio e non riuscii a trovare un posto dove mangiare e scartai l’ultimo panino preparato da mamma e mi venne da piangere.

Leggi tutto “Diario: 9 agosto 2017”

Una mamma per amica: 6 lezioni di vita

Eccovi sei lezioni da Una mamma per amica che, come alcuni di voi sapranno, è il mio telefilm preferito in assoluto. Ho visto tutte e sette le stagioni qualcosa tipo 15 volte (otto se includiamo l’ultima su Netflix) e credo di non aver ancora finito. A proposito, nei prossimi giorni arriveranno dei post molto interessanti in merito, tra i quali una sfida di lettura basata sui libri letti da Rory e altre curiosità sul cast e sul telefilm stesso. E adesso… andiamo. Leggi tutto “Una mamma per amica: 6 lezioni di vita”

Non così giovani: i ventenni e l’angoscia del futuro

I giovani ventenni, Anno Domini 2017

I giovani ventenni e l’angoscia del futuro. Perché ho scelto questo sottotitolo per il post? Beh, perché da venticinquenne non posso che ritenerlo il più azzeccato per descrivere la situazione attuale della mia generazione.




La frase che noi ventenni degli anni 10 ci sentiamo ripetere più spesso da chi è più grande di noi è immancabilmente questa: “Alla tua età, io avevo già…”. Dopo i puntini di sospensione possono esserci diverse affermazioni: avevo già un figlio, due figli, tre carovane di figli, una moglie, due divorzi, tre vacche, un bue, un lavoro a tempo indeterminato, una collezione di francobolli eccetera.

Non è importante ciò che viene dopo i puntini di sospensione. Ciò che conta è quel “io avevo già”. E noi? Noi che abbiamo?

Leggi tutto “Non così giovani: i ventenni e l’angoscia del futuro”

Da piccola odiavo le domeniche

Da piccola odiavo le domeniche. Sì, è vero, non si andava a scuola, ma la gioia della domenica finiva tutta lì, in quel risveglio spontaneo senza sveglia, e poi subito calava la depressione più cronica.

Non solo: la domenica non si poteva uscire. Ancora non avevo la patente, e dipendevo completamente dai mezzi pubblici che però, di domenica, non circolavano. E allora nulla, vagavo per casa nel mio paesino in provincia di Bari, lontana dal mondo quasi fossi l’unica abitante di un’isola deserta. Robinson Crusoe prima dell’arrivo di Venerdì.

Leggi tutto “Da piccola odiavo le domeniche”

Raso color melanzana

Photocredit: Bianca Cataldi

Non so perché l’ho fatto. Un giorno sono entrata da H&M, ho visto questa gonna abbandonata a se stessa con un cartellino con su scritto “4€” e l’ho presa. Anche se sembrava uno scampolo di stoffa dimenticato da un sarto ubriaco. Anche se non sapevo con che cosa l’avrei indossata e anche se le probabilità di sembrare una zingara che rapisce i bambini era effettivamente sopra i limiti consigliati.

Comunque.

Il fatto è che sta arrivando la primavera e siamo tutti più pazzi, un po’ come a Natale siamo tutti più buoni, e allora cosa vuoi che sia, una gonna di finto raso color melanzana tagliata male. Perché il punto, vedete, è che questa gonna non ha una forma. Doveva pur esserci una giustificazione per un prezzo del genere. Così oggi ho tirato fuori dall’armadio questa roba di stoffa scadente perché chi se ne frega, è primavera, e ho degli stivaletti nuovi ed è bello indossare qualcosa di strano e imperfetto, qualcosa che magari stona con i capelli rossi e con gli occhiali da sole con la montatura verde che ho comprato a 6 euro a Firenze.

Vado a lavorare con la gonna storta, ma tanto a Michè va bene lo stesso, e tra una divisione in colonna e una pagina di storia mi dice che sono strana con la gonna, non mi ha mai vista così, ma va bene lo stesso.

La gonna fa un fruscio strano mentre cammino, mentre il vento la sballottola qui e lì e la cenere della sigaretta vola e scivola sul raso finto.   “Puoi farci uno straccio per i piatti, con una roba così”, mi ha detto mia madre. E il bello è che è vero, ma non m’importa lo stesso. Il LimeCrime, tonalità Salem, che non viene via nemmeno con la salvietta struccante, figuriamoci con i baci (ma il mio preferito è il Riot). C’è un buon odore di primavera nell’aria. I miei campioncini di profumo che mamma colleziona da Bottega Verde. La voglia di viaggiare, di essere altrove anche mentre sono qui, dove sono cresciuta. Una sfogliatina noci e succo d’acero. Il ragazzo straniero con la erre francese e le gambe magre nel treno delle 11.33. La felicità è quella cosa che si fa vedere soltanto se sei abbastanza perspicace da accorgertene, in mezzo a tutta questa nebbia.