Lancaster, Lancashire: Diario di bordo

Lancaster è una tranquilla città universitaria inglese dove ho avuto il piacere di trascorrere l’ultima settimana. A differenza di Londra e degli altri centri principali del Regno Unito, è decisamente vivibile. Non vi dirò che c’è moltissimo da visitare perché, per l’appunto, non è esattamente zona turistica. Eppure è un bel posto per trascorrere qualche giorno in tranquillità e assaporare la vera vita inglese. Ecco a voi il mio diario di bordo della settimana che ho trascorso lì per un convegno universitario.

Autumn in Lancaster

Lancaster
Ph. Bianca Cataldi

Sono arrivata a Manchester da Dublino in una calda giornata di inizio novembre, e da lì ho preso il treno per Lancaster. Ho sempre amato viaggiare in treno perché è forse l’unico mezzo che davvero ti permette di apprezzare il paesaggio. Case caratteristiche, campi da pascolo, e ovunque i colori aranciati dell’autunno. Ecco, se c’è una cosa che davvero mi ha colpita di Lancaster è proprio la tavolozza dei colori. L’arancio, l’oro, il color cioccolata dell’autunno inglese.

La città è piccola, coperta di foglie dorate, costantemente in salita o in discesa. Vi faranno male i polpacci dal minuto uno, ma ne sarà valsa la pena. Se vi trovate a passare da quelle parti in autunno, concedetevi lunghe passeggiate. Il paesaggio è meraviglioso e vi restituirà tutta la serenità che avrete perso litigando con i treni inglesi. Altro che Trenitalia, ragazzi.




Lancaster

Lancaster

Di libri e librerie

Una persona come me, naturalmente, non può che fiondarsi in una libreria appena arrivata in una città nuova. Nel caso di Lancaster non mi sono dovuta nemmeno sforzare perché erano già lì ad aspettarmi. Waterstones è una splendida catena che sicuramente conoscerete già e io ho cominciato da lì.

Lancaster

I libri mi ridurranno alla povertà, ma d’altra parte leggere è un investimento, no? Quella che vedete in foto è una delle sale principali di Waterstones. Lì è possibile sedersi, riposare le gambe dopo le salite e le discese e leggere in pace.

Proseguendo sulla stessa strada di Waterstones ci si imbatte in un bellissimo negozietto di libri usati. Quello che vedete in foto è il cartello esposto sulla bancarella all’esterno. Sì, avete capito bene: tutti i libri su quel banco sono a “offerta libera”. Basta infilare le monetine nel maialino blu. Adesso capirete perché tutti i i libri che vedete in foto mi sono costati 7 pounds. In totale, intendo. I due libri in alto sono esclusi dal conteggio perché li ho comprati da Waterstones.

Home is where your heart is

Col tempo, ho capito che sentirsi a casa anche quando si viaggia continuamente è possibile. Fino a qualche tempo fa, per me “casa” era solamente Bari. Precisamente l’appartamento della mia famiglia, quello nel quale sono cresciuta. Adesso, casa è anche Dublino, la mia mansarda piena di luce che si affaccia su Mount Anville road. E casa può diventare qualunque altro posto, anche se solo per pochi giorni. Tutto sta nello stare bene con se stessi e nel saper stare da soli, che non sono luoghi comuni ma la verità fatta e finita.

Importante è anche crearsi delle abitudini che ci seguano ovunque e che contribuiscano a farci sentire a casa. Il caffè + sigaretta al mattino, il cappuccino delle cinque, la fetta di pane con burro e marmellata. Sciocchezze, probabilmente. Eppure sono sempre le piccole cose quelle che contano davvero.

L’Italia,  l’Inghilterra, il mondo

A Lancaster, dicevo, ci sono andata principalmente per ragioni accademiche. Se c’è una cosa che davvero amo dei convegni è l’incontrare colleghi da ogni parte del mondo. Parlare di Adriano Olivetti e di una pagina fondamentale della storia italiana a persone che vengono da un altro continente è emozionante. Non solo: ci dà la misura di quanto sia possibile imparare viaggiando, scambiando opinioni con chi ha un’altra cultura. Non si può far ricerca senza tutto questo.



Una piccola casa su Eastham street

All’inizio di Eastham street c’è una casetta carina, molto inglese, gelida come la morte ma vivibile. Lì ho trascorso i miei giorni inglesi, cucinando pasta al pesto rosso e bevendo tè bollente. Sono stata in compagnia di due colleghe (una olandese, l’altra lussemburghese) per qualche giorno. Per il resto, ho passato il mio tempo in solitudine, come sempre accade quando sono in viaggio. In realtà, ho apprezzato il silenzio, la quiete dei pomeriggi pieni di luce, la sigaretta nel cortile interno tra i vasi di piante. E poi la sera, seduta in poltrona a leggere un libro con la coperta piegata sulle gambe. Le notti tranquille, silenziose. Soprattutto, la casa di fronte, in cui i gatti si moltiplicavano di giorno in giorno. (Si vedano le immagini: giorno 1 VS giorno 2).

Ultime considerazioni

  • sono stata a messa in una chiesa battista piena di bambini in cui a un certo punto è scattato l’allarme antincendio e sono scappati tutti
  • amo follemente gli scones
  • qui prendono Halloween molto sul serio
  • non hanno paura di niente e chiudono la porta d’ingresso “tirando la maniglia verso l’alto”
  • c’è una via chiamata “Hope street”. Lo trovo molto poetico
  • da Marks & Spencer ti danno il bicchiere dell’acqua col caffè
  • ho visto una mamma spingere un passeggino decorato con le lucine di Natale
  • anche il Natale è qualcosa che qui prendono molto sul serio
  • non so se vorrei tornarci, ma so che è uno di quei posti in cui è possibile essere felici.

Rimanete sintonizzati perché presto arriverà un post dedicato a Bruxelles e a come visitarla in 24 ore. Non dimenticate di iscrivervi alla newsletter o, se vi va, di scrivermi una lettera o un racconto da pubblicare sul blog. A presto!

 

13 risposte a “Lancaster, Lancashire: Diario di bordo”

  1. Ci sono stata ad agosto e mi hai fatto venire voglia di tornarci (e mi hai fatto ricordare che il mio “travel journal” della vacanza è in bozze sul blog da mesi, come sono sciatta ç_ç)! Comunque il Lancashire è una zona dell’Inghilterra che non conoscevo ma mi ha fatto un’impressione magnifica e sì, posso riassumerlo in due parole: caffé lungo e libri! <3

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