“Alcune lettere straniere”, la splendida poesia di Anne Sexton per sua nonna

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Anne Sexton è stata una delle più grandi poetesse americane del Novecento. Figlia di un alcolizzato e di una scrittrice mancata, ebbe una vita difficile e tormentata. Fu amica della Plath, anche se il loro rapporto fu piuttosto complesso, come si può evincere anche dai Journals di Sylvia. Ma tornerò a parlarvi della Sexton più in là. Oggi voglio condividere con voi la sua poesia Some foreign letters, perché mi ha commossa davvero tanto. Questa è una delle tante poesie che la Sexton dedicò a sua nonna nel corso della vita. Il componimento è tratto dalla raccolta To Bedlam and part way back (1960). La traduzione è mia, qui potete trovare il testo originale.

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5 cose da fare prima di iniziare una nuova relazione

Ognuno di noi si è trovato, almeno una volta nella vita, nella posizione di colui che ha provocato o ha subito la rottura di una relazione sentimentale.

Nessuna tragedia, come ben sappiamo. Si riprende a guardare al futuro e, soprattutto, a guardarsi intorno. Eppure, poiché l’esperienza è maestra, penso che ci siano cinque azioni da compiere o, meglio, cinque stadi da vivere prima di sentirsi completamente pronti per una nuova relazione.

Voi che ne pensate? Quali aggiungereste e/o eliminereste da questa lista?

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Raso color melanzana

Photocredit: Bianca Cataldi

Non so perché l’ho fatto. Un giorno sono entrata da H&M, ho visto questa gonna abbandonata a se stessa con un cartellino con su scritto “4€” e l’ho presa. Anche se sembrava uno scampolo di stoffa dimenticato da un sarto ubriaco. Anche se non sapevo con che cosa l’avrei indossata e anche se le probabilità di sembrare una zingara che rapisce i bambini era effettivamente sopra i limiti consigliati.

Comunque.

Il fatto è che sta arrivando la primavera e siamo tutti più pazzi, un po’ come a Natale siamo tutti più buoni, e allora cosa vuoi che sia, una gonna di finto raso color melanzana tagliata male. Perché il punto, vedete, è che questa gonna non ha una forma. Doveva pur esserci una giustificazione per un prezzo del genere. Così oggi ho tirato fuori dall’armadio questa roba di stoffa scadente perché chi se ne frega, è primavera, e ho degli stivaletti nuovi ed è bello indossare qualcosa di strano e imperfetto, qualcosa che magari stona con i capelli rossi e con gli occhiali da sole con la montatura verde che ho comprato a 6 euro a Firenze.

Vado a lavorare con la gonna storta, ma tanto a Michè va bene lo stesso, e tra una divisione in colonna e una pagina di storia mi dice che sono strana con la gonna, non mi ha mai vista così, ma va bene lo stesso.

La gonna fa un fruscio strano mentre cammino, mentre il vento la sballottola qui e lì e la cenere della sigaretta vola e scivola sul raso finto.   “Puoi farci uno straccio per i piatti, con una roba così”, mi ha detto mia madre. E il bello è che è vero, ma non m’importa lo stesso. Il LimeCrime, tonalità Salem, che non viene via nemmeno con la salvietta struccante, figuriamoci con i baci (ma il mio preferito è il Riot). C’è un buon odore di primavera nell’aria. I miei campioncini di profumo che mamma colleziona da Bottega Verde. La voglia di viaggiare, di essere altrove anche mentre sono qui, dove sono cresciuta. Una sfogliatina noci e succo d’acero. Il ragazzo straniero con la erre francese e le gambe magre nel treno delle 11.33. La felicità è quella cosa che si fa vedere soltanto se sei abbastanza perspicace da accorgertene, in mezzo a tutta questa nebbia.