Diario: 9 agosto 2017

Diario: 9 agosto 2017

We can’t become what we need to be by remaining what we are. (Oprah Winfrey)

E così, mancano 21 giorni. Tra 21 giorni sarò su un pullman per Roma, con la mia valigia arancione da venti chili, e il giorno dopo sarò su un aereo per Dublino. Non è propriamente paura, quella che sento. Forse somiglia di più a quel dispiacere sordo che provai a Aix-en-Provence quando arrivai di domenica pomeriggio e non riuscii a trovare un posto dove mangiare e scartai l’ultimo panino preparato da mamma e mi venne da piangere.

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Una mamma per amica: 6 lezioni di vita

Eccovi sei lezioni da Una mamma per amica che, come alcuni di voi sapranno, è il mio telefilm preferito in assoluto. Ho visto tutte e sette le stagioni qualcosa tipo 15 volte (otto se includiamo l’ultima su Netflix) e credo di non aver ancora finito. A proposito, nei prossimi giorni arriveranno dei post molto interessanti in merito, tra i quali una sfida di lettura basata sui libri letti da Rory e altre curiosità sul cast e sul telefilm stesso. E adesso… andiamo. Leggi tutto “Una mamma per amica: 6 lezioni di vita”

Non così giovani: i ventenni e l’angoscia del futuro

I giovani ventenni, Anno Domini 2017

I giovani ventenni e l’angoscia del futuro. Perché ho scelto questo sottotitolo per il post? Beh, perché da venticinquenne non posso che ritenerlo il più azzeccato per descrivere la situazione attuale della mia generazione.




La frase che noi ventenni degli anni 10 ci sentiamo ripetere più spesso da chi è più grande di noi è immancabilmente questa: “Alla tua età, io avevo già…”. Dopo i puntini di sospensione possono esserci diverse affermazioni: avevo già un figlio, due figli, tre carovane di figli, una moglie, due divorzi, tre vacche, un bue, un lavoro a tempo indeterminato, una collezione di francobolli eccetera.

Non è importante ciò che viene dopo i puntini di sospensione. Ciò che conta è quel “io avevo già”. E noi? Noi che abbiamo?

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[VIDEO] Huge Book Haul: giugno-luglio 2017

VIDEO:

Huge book haul! Ebbene sì, 17 minuti di libri no stop. Tutti i miei acquisti libreschi degli ultimi due mesi in italiano, inglese e francese. Enjoy <3
E non dimenticate di iscrivervi al canale! Passo a trovarvi, parola di scout <3




Libri in lingua italiana:

  • Anne Frank, Tutti gli scritti
  • Lesley Kagen, Cantavamo nel buio
  • Nino G. D’Attis, Mostri per le masse
  • John Ramster, Adam’s family
  • Tim Marshall, Le 10 mappe che spiegano il mondo
  • Andrea Levy, Il frutto del limone
  • Stefano Bortolussi, Verso dove si va per questa strada
  • Ronald Giphart, Phileine chiede scusa
  • C.S. Lewis, Diario di un dolore
  • AA.VV., Ombre
  • Berta Noy, Luoghi che non si trovano sulle mappe
  • Michela Volante, Uno a testa
  • Simona Baldanzi, Figlia di una vestaglia blu
  • Pidansat de Mairobert, Amori saffici
  • Anthony O’Neill, Il lampionaio di Edimburgo
  • Robert R. McCammon, Mary Terror
  • Peter Carey, La chimica delle lacrime
  • Kenneth McLeod, Le conseguenze
  • R. Cohn, D. Levitham, Nick & Norah, Tutto accadde in una notte
  • Yann Queffélec, Le nozze barbare
  • Cristina Guarducci, Mitologia di famiglia
  • Michael Muhammad Knight, Islampunk
  • Laura Moriarty, Diario di una trascurabile catastrofe
  • Francesca Lia Block, Echo
  • Sigrid Numez, L’ultima della sua specie
  • Ronlyn Domingue, La grazia dell’aria sottile
  • Sarah Miller, A cosa stai pensando, Gideon Rayburn?
  • Penelope Lively, Un’ondata di caldo
  • Guy Scerman, La ragazza definitiva
  • Colleen McCullough, Come la madre
  • Laura Bocci, Sensibile al dolore
  • Tama Janowitz, Il diario intimo di Peyton Amberg
  • Nagib Mahfuz, Canto di nozze
  • Juan Abreu, Garbageland
  • Val McDermid, Sospetto
  • Giulia Fantoni, Uomo a perdere
  • Alina Reyes, La settima notte
  • Paris Hilton, Confessioni di un’ereditiera
  • Clarice Lispector, Vicino al cuore selvaggio
  • Ernesto De Martino, Sud e magia
  • Kirsty Crawford, Le altre
  • William Trevor, Giochi da ragazzi

Libri in lingua inglese:

  • Patti Smith, Just kids
  • Beth Gutcheon, The new girls

Libri in lingua francese:

  • Le petit livre du langage des fleurs
  • Michèle Barrière, Meurtre au café de l’Arbre-Sec
  • Julie de Lestrange, Hier encore c’était l’été
  • Meg Wolitzer, Les Intéressants
  • Angélique Barbérat, L’instant précis où les destins s’entremêlent
  • Peter Ackroyd, Trois frères
  • Sylvain Tesson, Dans les forets de Sibérie
  • Ludovic Hubler, Le monde en stop

La playlist del lunedì #2: Summer-to-go

Summer-to-go from mirtaluna on 8tracks Radio.




Come ogni lunedì, una playlist per affrontare al meglio la settimana che viene. Buon ascolto! (potete scegliere se ascoltarla su 8tracks, su YouTube o su iTunes: è gratis :D) Ecco qui la lista dei brani:

  1. La vita – Baustelle
  2. Another day of sun – La La Land Soundtrack
  3. Find her floods – Brooke Waggoner
  4. The concept – Teenage Funclub
  5. Dig a pony – The Beatles
  6. I’ll cover you – Rent soundtrack
  7. Queen bitch – David Bowie
  8. Maggie’s farm – The Specials

To the bone – Fino all’osso @ Netflix

To the bone: Fino all’osso (originale Netflix 2017, diretto da Marti Noxon) mi ha incuriosita fin da subito per via della tematica affrontata, oltre che per il cast decisamente degno di nota. Ecco di seguito i 3 up e i 3 down del film (secondo me, naturalmente). Voi l’avete visto? Che ne pensate?

UP:

1) L’originalità: mi è piaciuto molto l’approccio al tema dell’anoressia nervosa, molto delicato e non superficiale. Mi è sembrato importante l’imperativo del “non parlare di calorie né di cibo”. So per esperienza quanto sia importante minimizzare anziché riportare costantemente l’attenzione sul problema.

2) L’idea del “cambio del nome”. Ho sempre creduto nel potere dei nomi, nella famosa citazione di Michael Ende per la quale le bugie sono cose a cui è stato assegnato un nome sbagliato. Il fatto che Ellen, a un certo punto del film, cambi nome mi è sembrato molto significativo e di forte impatto metaforico.




3) La guarigione non viene mai descritta come qualcosa di “facile”. Guardando il film si avvertono la fatica, la stanchezza che i protagonisti provano per cercare di risalire la china, mentre una forza apparentemente più grande di loro non fa altro che ricacciarli indietro. Non condivido una recensione che ho letto qualche giorno fa, secondo la quale questo film rischierebbe di far sembrare “glamour” l’anoressia. Assolutamente no. Qui non si tratta di far sembrare “bella” una malattia. Si tratta di gettare un po’ di luce nelle tenebre, che è tutto un altro paio di maniche.

DOWN

1) Qualche personaggio è un po’ troppo stereotipato, come per esempio Pearl e la sua vita in “Ponyland”. Magari l’iperbole è un effetto voluto, però a tratti risulta forzato.

2) Il finale. Mi è sembrato un po’ frettoloso. Sicuramente getta luci di speranza sul futuro, ma mi è parso un po’ troppo “semplicistico” sfruttare l’idea-cliché del “sogno rivelatore” per permettere alla protagonista di aprire gli occhi sulla sua condizione. Diciamo che è un finale che stona con l’originalità di cui parlavo più su.

3) La famiglia. Un po’ troppo sui generis per i miei gusti: il padre inesistente (e davvero non compare MAI), la madre lesbica in fuga, la matrigna troppo premurosa. Forse c’era un po’ troppa carne a cuocere, ecco. Il personaggio familiare più riuscito? La sorella, senza dubbio.

In conclusione, è un film importante e significativo, senz’altro da vedere (malgrado qualche piccola pecca). D’altra parte, si tratta pur sempre di un’opera prima. Non male come inizio.

Voto: 7/10